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DiariOOH di Brand: e se il logo di Coca-Cola fosse stato rubato?

Non c’è essere umano sulla faccia della Terra che non conosca Coca-Cola. Il brand di bevande più famoso al mondo batte qualsiasi record di vendite e popolarità sui competitors.

Una ricerca di qualche anno fa riportava che la parola Coca-Cola era la seconda parola più conosciuta al mondo dopo “ok”. Un altro studio invece sosteneva che il logo dell’azienda americana era riconoscibile dal 94% della popolazione umana.

Ogni giorno vengono consumate complessivamente 1,7 miliardi di porzioni di prodotti Coca-Cola.

La compagnia ha un portafoglio di prodotti di oltre 200 marchi, che vanno dalle bibite alle bevande energetiche, alle bevande a base di soia.Insomma, i numeri e il successo di questo brand parlano da soli. Eppure, c’è stato un momento in cui una sottovalutazione del logo di Coca Cola avrebbe potuto cambiare per sempre la storia del marchio.

Il tonico “efficace per il cervello e per i nervi” che fece la Storia 

La nascita della bevanda risale verso la fine dell’ottocento ad Atlanta, Georgia, quando un farmacista e imprenditore, John Pemberton, sperimentò un vino francese a base di foglie di coca, molto stimolante. All’epoca, i farmacisti avevano accesso alle droghe eccitanti o rilassanti come cocaina e morfina, e ne facevano uso per creare tonici che rinvigorissero i lavoratori affaticati dai ritmi di lavoro tipici dello stile di vita nordamericano.

Negli anni, Pemberton perfezionò la formula, abbandonando il principio attivo della cocaina, e aggiungendo altri ingredienti come ad esempio le noci di cola e l’acqua gassata, arrivando a pubblicizzare in città la bevanda come “tonico efficace per il cervello e per i nervi”, e per la prima volta su un giornale locale nel 1886, definendola: «Deliziosa, Rinfrescante, Stimolante e Rinvigorente».

Il nome di Coca-Cola e il logo furono inventati solo l’anno dopo, dal socio e pubblicitario Frank Robinson, che però commise un errore che sarebbe potuto risultare fatale per il futuro della compagnia.

Il logo del brand che poteva essere rubato

Fino al 1893 infatti, il logo di Coca-Cola non venne registrato, e sarebbe potuto essere rubato da qualsiasi altro concorrente. Fortunatamente però, grazie alla grande segretezza che da sempre circonda la formula originale della bevanda e al successo commerciale, nessuno riuscì a scalfire l’ascesa di un marchio innovativo sotto tutti i punti di vista.

Il successo infatti fu repentino, grazie alle trovate pubblicitarie di Robinson e l’audacia dei proprietari di Coca Cola, che espansero i confini della compagnia in maniera rapida e capillare (già nel 1906 vennero costruite le prime macchine imbottigliatrici fuori dagli Usa, a Cuba e a Panama).

La crescita del brand si diffuse così velocemente che agli inizi del ventesimo secolo si vendevano già chewing-gum, leccornie e sigarette col logo Coca-Cola.

Coca-Cola e il marketing 

Da sempre all’avanguardia e capace di reinventarsi continuamente, il marketing di Coca-Cola ha segnato più di un secolo ed è a tutti gli effetti considerato un capitolo imprescindibile della Storia della cultura popolare del Novecento.

Sin dall’attribuzione errata dell’aver “inventato” Babbo Natale (in realtà il brand ha creato per una pubblicità del 1931 l’immagine del Babbo Natale paffuto, barbuto e vestito di rosso così come lo conosciamo noi oggi) passando per le pubblicità sulle riviste negli anni ‘50 che celebravano i “giorni felici” della rampante società americana, fino agli spot tv iconici come quello celebre del 1971 con lo slogan “I’d like to buy the World a Coke”, Coca-Cola è entrata nell’immaginario collettivo come simbolo positivo di unione, amicizia, fratellanza e condivisione.

Un successo commerciale stratosferico, per un brand che fino ai giorni nostri ha saputo intercettare i cambiamenti tecnologici e dialogare perfettamente con le innovazioni digitali.

Il digital signage e le campagne di Coca-Cola

Coca-Cola infatti si è dimostrata immediatamente pionieristica anche nello sfruttare il digital out-of-home per le sue campagne pubblicitarie, producendo esempi e case history spettacolari e coinvolgenti come questo o questo.

Non è un caso ad esempio che il primo cartellone digitale in 3D apparso a Times Square sia stato proprio dedicato a Coca-Cola. 

Per questi motivi, noi di Medya Network siamo entusiasti di poter condividere l’ultima campagna di Coca-Cola sul nostro circuito di maxischermi all’interno dei centri commerciali.

La promozione, on air nel mese di dicembre, sarà l’occasione per dare ancora più visibilità ad un brand storico e innovativo grazie ad un supporto digitale imponente come il nostro network, ma soprattutto per dimostrare l’efficacia dei sensori sui maxischermi che montano l’intelligenza artificiale Blimp

Capace di restituire dati precisi sulle opportunity to see, in base a genere, età, numero di views, tempo di permanenza e molto altro, questa tecnologia è di grande supporto ai brand come Coca-Cola, che conoscono bene l’importanza della propria audience di mantenere inalterate certe buone abitudini, come la condivisione di un momento di leggerezza e freschezza davanti ad un bicchiere fresco di Coke.

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