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DiariOOH di Brand: quando le tre strisce di adidas valevano solo due bottiglie di whiskey

Quando pensiamo ad adidas il primo pensiero è il lifestyle sportivo dal taglio urban e decisamente creativo, che abbraccia diverse generazioni su tutte le latitudini. 

Ma non è stato sempre così: negli anni il brand si è saputo allontanare dall’accostamento esclusivo al mondo del calcio e atletica tedesca, per abbracciare una dimensione globale ed entrare nel cuore dei consumatori come lovemark di qualità e fiducia.

Adidas è la storia di due fratelli “spaiati”

Nato nella cucina della madre di Rudolf e Adolf ‘Adi’ Dassler nel 1924, il brand originariamente si chiamava “Gebrüder Dassler Schuhfabrik”, e il desiderio originale era quello di fornire agli atleti la migliore attrezzatura possibile

Le calzature dei Dassler erano sicuramente di buona qualità, e per supportare la suola i fratelli avevano sperimentato l’apposizione di “due strisce” cucite ai bordi di ogni scarpa. Tienilo a mente: ci torneremo su a breve.

Spesso però le cose tra fratelli non vanno sempre bene, e nonostante i buoni risultati per oltre vent’anni, nel 1949 i due si separarono in malo modo, tanto che Rudolf in seguito fonderà quella che sarebbe diventata Puma, mentre Adolf si reinventò all’età di 49 anni, creando adidas.

Il nome era l’unione tra il nomignolo di Dassler, Adi, e la troncatura del suo cognome, e l’azienda si trasferì definitivamente nella piccola città di Herzogenaurach, in Baviera.

Il baratto “alcolico” per le 3 stripes e i successi mondiali

Ti ricordi degli esperimenti con le due strisce laterali per supportare la calzata? Ebbene, nel 1949, con la nascita del nuovo brand, Dassler decise di registrare il marchio e puntare tutto sulle 3 strisce (2 erano poche, mentre 4 avrebbero occupato troppo spazio sulla scarpa).

Il problema era che il marchio era già di proprietà dell’azienda finlandese Karhu la quale, dopo una trattativa, decise di vendere le 3 strisce per una somma equivalente a 1600 euro e due bottiglie di whiskey, spalancando così le porte della Storia al Three Stripes Brand.

Da qui in poi l’ascesa di adidas fu costante, imponendosi come partner di altissima qualità per le società sportive, fino ad arrivare alla nazionale di calcio della Germania dell’Ovest.

Quando la nazionale vinse i Mondiali del 1954 battendo in finale gli imbattibili ungheresi, la popolarità di adidas raggiunse livelli planetari, diventando famoso sui campi di calcio di tutto il mondo.

Il brand sportivo tra performance competitive e creatività

Il successo di adidas durò per moltissimi anni, grazie ad un ingrediente segreto: il fondatore Adolf Dassler incontrava personalmente gli atleti (alcuni di loro anche come visitatori a Herzogenaurach), ascoltava attentamente ciò che dicevano, e seguiva ciò che poteva essere migliorato o addirittura inventato per supportare i loro bisogni.

Questo aspetto umano sul concept delle produzioni del brand è sempre emerso nella storia di adidas, portando il brand ad aprirsi anche alle nuove tendenze e correnti artistiche, di design e lifestyle.

Come testimonia la collaborazione nel 1986 tra il brand e il collettivo rap hip-hop Run-D.M.C, nata casualmente dopo che un dirigente dell’azienda andò ad un loro concerto durante il quale suonarono l’ultima loro hit, il brano “My Adidas”. 

Il brano era stato originariamente concepito come inno ai lavoratori dei sobborghi che indossavano sneakers con le tre strisce, ma la collaborazione con il brand non solo diede il via all’intramontabile trend della moda di strada, ma segnò anche la nascita di legami non necessariamente sportivi tra marca e testimonial.

adidas e il marketing

Nella comunicazione pubblicitaria il brand sportivo tedesco ha sempre rimarcato la grande affidabilità dei suoi prodotti e i vantaggi per i consumatori, posizionandosi soprattutto come marchio di fiducia

Adidas oggi si concentra su tre pilastri strategici principali: velocità, urbanizzazione e innovazione creativa.

Le ultime campagne famose sono davvero memorabili: nel decennio 2010 ad esempio la campagna “Impossible is Nothing” fu davvero un successo, tanto che la tagline viene ancora usata. Mettendo in mostra l’importanza del fitness e di lottare duramente per tutto ciò che desideriamo, la tagline riassume l’anima sportiva del marchio, oggi declinata verso temi come parità ed inclusione. Gli esempi più recenti sono le famose campagne dedicate ai nuovi reggiseni sportivi e l’iniziativa dell’installazione di 8 statue di celebri donne a Londra.

Negli ultimi anni adidas ha puntato anche sull’unione di sport, street style e creatività, prima nella campagna “All in” e poi nella recente “Here to create”. Lo scopo di quest’ultima fu quello di incoraggiare qualsiasi forma di creatività, motivando tutti coloro che si sentono “creatori” a unirsi ad adidas per cambiare il mondo e crearne uno migliore.

L’iniziativa fu memorabile perché comprendeva testimonial sportivi come Paul Pogba, David Beckham, James Harden, Lionel Messi, ma anche personalità artistiche e non appartenenti al mondo dello sport come i musicisti Pharrell Williams e Dua Lipa, e la supermodella Karlie Kloss. 

adidas e il marketing moderno, tra Digital out of home e metaverso

E l’innovazione e la creatività del brand hanno seguito naturalmente i cambiamenti del marketing degli ultimi anni, dove il digitale ha preso notevolmente il sopravvento.

Adidas ha saputo reinventarsi con iniziative futuristiche, come la creazione del proprio Metaverso, legandosi a trend digitali moderni come le collezioni in NFT, e soprattutto pubblicizzando i suoi prodotti sui cartelloni pubblicitari in digital signage.

Come testimonia l’ultima campagna del brand, dedicata alla nuova linea di scarpe Solar Energy andata on air sul circuito di maxischermi di Medya Network, all’interno di diversi centri commerciali. 

La promozione ha potuto così contare sulla garanzia di grande visibilità da parte del network, ma soprattutto si è avvalsa della tracciabilità dell’audience grazie alla tecnologia AI di Blimp, capace di restituire metriche su genere, età, visualizzazioni totali e tempo di permanenza, nel completo rispetto della privacy. 

Un vantaggio notevole per chiunque desideri un riscontro preciso e affidabile sul ritorno di investimento.

L’iniziativa perfetta per un brand davvero unico che ha fatto dell’affidabilità un vero e proprio punto di forza.

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