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KFC

DiariOOH di Brand: KFC e il suo Colonnello senza reggimento

La storia di KFC non può che sovrapporsi in modo simbiotico a quella del suo creatore, e volto principale, ovvero il Colonnello Harland Sanders

Come se uno fosse la proiezione dell’altro, i due protagonisti di questo post hanno -forse- raccontato meglio di tanti manuali di Storia gli innumerevoli cambiamenti, economici e anche sociali, del secolo scorso.

Nelle vicende dell’ascesa del brand KFC c’è tutto: intuizione, audacia, innovazione, fortuna, crisi e rinascita, in perfetta sincronia con la figura camaleontica ed esuberante di Sanders, vero e proprio deus ex-machina tuttofare dell’impero del pollo fritto del Kentucky.

La lunga lista di mestieri prima di KFC

KFC nasce grazie ad una brillante quanto semplice idea di Harland Sanders, un imprenditore energico e instancabile del Middle East degli Stati Uniti. 

Prima però di parlare del primo ristorante che servì il famoso pollo fritto, non si può trascurare la storia personale del suo creatore, passato per numerosi lavori e mestieri, che gli insegnarono a conoscere a fondo e interpretare i bisogni e i gusti delle persone, esattamente come spesso accade ai businessman più illuminati.

Nell’elenco delle professioni di Sanders troviamo: conduttore di tram, volontario nell’esercito degli Stati Uniti a Cuba, vigile del fuoco, ferroviere, assistente legale, assicuratore e anche ostetrico. 

Il suo girovagare gli permise così di studiare ed intercettare le diverse necessità di una moltitudine di potenziali clienti, e di sviluppare una vision tutta sua e decisamente vincente: qualità, innovazione, e ospitalità.

Il primo Sanders Restaurant

Furono questi i principi che lo spinsero quindi nel 1930 ad aprire una caffetteria nel suo distributore di benzina a Corbin, Kentucky. Qui infatti pensò bene di cominciare a servire pasti caldi e delizie della cucina tradizionale del sud, coniugando la sua passione per i fornelli e l’accoglienza, tanto che in mancanza di spazio accomodava gli avventori direttamente intorno al tavolo di famiglia. 

Il menù prevedeva, tra le altre portate, anche il pollo fritto, un piatto molto apprezzato dai frequentatori del suo café. La voce si sparse, e grazie al successo crescente della sua cucina, Sanders riuscì ad aprire un ristorante con 142 posti

Fu l’inizio dell’impero KFC.

Harland Sanders diventa Il Colonnello

Negli anni successivi, Sanders vide crescere la sua attività talmente tanto che nel 1935 il governatore del Kentucky gli conferì il titolo di colonnello onorario, per i suoi altissimi meriti nella cucina nazionale. 

Fatto singolare e curioso, se pensiamo che a 16 anni Sanders mentì sulla sua età per arruolarsi in anticipo nell’esercito, per essere poi dimesso dopo solo un anno e che, di fatto, non ebbe mai un vero reggimento al quale impartire ordini.

Con la sua attività di ristorazione, il Colonnello fece però molto di più, creando ad esempio un sistema di cottura innovativo per i tempi: ispirandosi alla pentola a pressione, progettò e testò la friggitrice ad alta pressione, che permetteva di mantenere succoso il pollo all’interno e di renderlo croccante all’esterno, oltre ad ottimizzare enormemente i tempi di servizio al tavolo.

Questo vantaggio del modello di produzione fece la fortuna di KFC, insieme alla speciale ricetta, creata da Sanders in persona.

La creazione del franchising di fast food

Il periodo più entusiasmante per l’azienda avvenne tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60, in pieno boom economico degli Stati Uniti: Sanders cominciò a viaggiare instancabilmente per il Paese con l’obiettivo di creare un franchising. Creò un sodalizio importante con Pete Harman, proprietario del più grande ristorante di allora a Salt Lake City, Utah, che diventò il suo primo affiliato. 

Nacque così il brand Kentucky Fried Chicken, e a Sanders sembrarono spalancarsi finalmente le porte per il successo. Piccolo particolare non indifferente: il Colonnello aveva più di 60 anni.

Nonostante l’età avanzata, egli superò anche una profonda crisi e si rimise a viaggiare, dormendo a volte anche nella sua automobile, fino ad aprire la prima concessione internazionale in Canada

Da qui in poi, il marchio crebbe sempre di più fino a diventare una delle catene di fast food più celebri al mondo. Fu un successo d’immagine anche per il suo creatore, arrivato alla fine degli anni ‘70 ad essere una vera e propria icona della cultura popolare.

Foto di Kim Wine su Unsplash

Il successo recente

Dal 1980, anno della scomparsa del Colonnello, KFC ha attraversato molti cambiamenti, dall’acquisizione dell’enorme gruppo PepsiCo, fino alle crisi economiche degli anni 2000, ma l’azienda ha sempre mantenuto invariato lo spirito entusiastico del suo fondatore, continuando a promuovere valori di ospitalità e semplice genuinità, tipiche della cucina del Middle East. 

Con più di 25.000 ristoranti in oltre 145 paesi in tutto il mondo, oggi la catena KFC è la seconda più grande al mondo dopo McDonald’s

Il segreto del suo successo si trova anche nelle intuizioni di marketing sin dalla prima ora, dal naming familiare fino all’insegna rotante con l’iconico secchiello a strisce bianche e rosse.

KFC e le innovazioni del marketing

E nel marketing innovativo il marchio continua a credere tuttora, con la scelta di promuovere l’ultima sua campagna all’interno del circuito Digital Out Of Home di Medya Network, presente in selezionati centri commerciali in tutta Italia, in prossimità dei ristoranti della catena. 

La campagna di successo ha potuto così contare su un network capillare, futuristico ma soprattutto affidabile, grazie all’utilizzo di sensori digitali basati sull’intelligenza artificiale Blimp, in grado di raccogliere dati sicuri sul pubblico secondo KPI fondamentali come genere, età, OTS e tempo di permanenza nel totale rispetto della privacy. 

La restituzione di queste metriche e la loro analisi consente ai brand di poter monitorare le loro campagne e avere un ritorno certo e affidabile sugli investimenti in pubblicità, e continuare a crescere.

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