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DiariOOH di Brand: l’intuizione rock che fece la fortuna dei biscotti Ringo

Quand’è che un brand diventa Lovebrand? Succede quando i consumatori si riconoscono nei valori positivi che il marchio incarna, e nel caso di Ringo in particolare, è la fisionomia del prodotto stesso a trasmettere i valori di amicizia e lealtà.

Un biscotto circolare bianco e uno nero, che si abbracciano insieme ad una crema alla vaniglia o al cioccolato. Un simbolo giocoso di fratellanza, che da oltre 50 anni viene associato a momenti di unione e sportività, destinato ad un pubblico giovane.

Ma come è stato creato un prodotto così innovativo, e perché continua ad essere ancora oggi all’avanguardia?

Ringo: il frollino “Brit” per una nuova generazione di consumatori

Siamo nei mitici anni ’60: un momento iconico della Storia contemporanea, ricco di cambiamenti sociali, nei quali si è imposto globalmente un nuovo soggetto: i figli del boom, diventati adolescenti, acquisirono sempre più potere d’acquisto (ma non solo) diventando così il target perfetto per nuovi consumi, che siano abbigliamento o cultura, come cinema e musica ad esempio. 

E quando parliamo di musica negli anni ’60, non si può ignorare l’importanza che la British Invasion (il fenomeno culturale che ha diffuso una sorta di “stile inglese” su scala mondiale attraverso cinema, foto, riviste, moda e musica) ebbe sui giovani, in particolar modo grazie ai Beatles.

Proprio all’apice del successo planetario delle nuove culture giovanili, a Mario Pavesi, capo dell’omonima azienda dolciaria, venne l’idea di un nuovo prodotto, con una formula fresca, diversa: un doppio biscotto fatto apposta per le merende dei ragazzi. 

Da un viaggio negli Stati Uniti nel 1967, Pavesi tornò in Italia ispirato dai biscotti tondi Oreo e da un soprannome celebre, perfetto per il suo nuovo prodotto: Ringo, come Ringo Starr, il batterista dei Beatles.

I “ragazzi in gamba” scelgono Ringo

Nacque così un biscotto al passo coi tempi, e rivoluzionario anche sotto l’aspetto produttivo: per realizzarlo infatti erano necessarie due linee industriali diverse, una per ogni lato, in modo che durante la cottura non si mescolassero gusto e colori. 

La confezione a tubo poi, divenne iconica: il frollino bicolore divenne subito un successo tra i giovani e giovanissimi, sia per l’associazione con Ringo Starr, ma anche per le promozioni di lancio e lo spot televisivo.

Sin dal primo momento infatti, Ringo diventa simbolo di novità, freschezza e modernità: fortunato anche l’utilizzo del brano “Winchester Cathedral”, un brano popolarissimo tra i ragazzi dell’epoca.

Durante gli anni successivi, Ringo si impose come la “merenda dei ragazzi in gamba”, e negli anni ’80 il brand scelse di associarsi in modo deciso ai momenti di sportività: il prodotto si trasformò quindi nella “merenda dei campioni“, caratterizzando la sua comunicazione pubblicitaria di valori tipici che incarnano gli sport di squadra, ovvero lealtà e amicizia. Nacquero così i famosi “Ringo Boys“, una sorta di raggruppamento simbolico del suo target sotto un’unica bandiera, identificando tutti i suoi consumatori come giovani leali e sportivi. Chi sceglie Ringo quindi, sceglie di essere un esempio di sportività e condivisione.

Più linee di prodotto per un’identità di marca inconfondibile

Da lì in poi, il brand si distinse per campagne pubblicitarie incentrate sugli stessi valori, ma differenziando le linee dei prodotti: a fianco del classico frollino bicolore nacquero così i prodotti Ringo Torta, Ringo Black, Ringo Biscocioc (inizialmente Ringo Goal) Ringo Match fino agli ultimi Ringo Thin, e il gelato Ringo. Tutte soluzioni innovative per rispondere ad esigenze diverse dei consumatori, e per accompagnarli in diversi momenti della giornata e dell’anno.

L’adozione poi di testimonial che ben rappresentavano i valori di sportività come i calciatori Kakà prima ed El Shaarawy poi, oltre a jingle molto riconoscibili, hanno rafforzato nei decenni l’identità di marca, arrivando così ad ampliare i confini del brand fino a rappresentare non più i Ringo Boys, ma i “Ringo People“.

Ringo fa da apripista all’innovazione digitale nel marketing

L’attenzione alla novità e alle soluzioni innovative ha permesso al brand, ormai controllato dal gruppo Barilla, di proporsi sul mercato con futuristiche promozioni originali, come testimoniato dalla recente campagna pubblicitaria in Digital Out Of Home 3D nei centri commerciali di tutta Italia, per promuovere il concorso in collaborazione con Sony Playstation. I mini spot sono andati in onda sul circuito di schermi digitali di Medya Network, riscuotendo un grande successo in termini di visibilità e innovazione: la campagna è stata infatti la prima di sempre del comparto food & beverage italiano a utilizzare questa forma di advertising digitale.

Un successo che abbiamo bissato anche con la nuovissima campagna in collaborazione con Netflix, per pubblicizzare il concorso insieme a Stranger Things, on air dal 26/09 al 20/11 in 32 centri commerciali sulla penisola italiana.

Una riprova del grande potenziale del nostro network, capace di restituire anche metriche affidabili grazie ai sistemi di raccolta dati forniti dai sensori Blimp e sistema Mytraffic, in base a parametri come età, sesso, tempo di permanenza, numero di visitatori. Tutti vantaggi che i brand come Ringo hanno scelto di sfruttare per restare, ancora una volta, al passo coi tempi

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