DiariOOH di Brand: Roadhouse è un angolo d’America tutto italiano
Una storia di carni di altissima qualità, di un servizio impeccabile e di uno stile inconfondibile, quella di Roadhouse. Con i suoi menù a base di succulente carni alla griglia, fritti, e altri piatti della cucina nordamericana, da gustare in un’atmosfera familiare e “on the road”, in pieno stile USA. Tutto lineare, se non fosse che Roadhouse è un brand 100% italiano.
La nascita di Roadhouse Grill
Riavvolgiamo il nastro.
Siamo nel 1992, a Fort Lauderdale, Florida, e i due soci John Y. Brown Jr. e John D. Toole III decidono di produrre carni bovine e mettere su un ristorante. Lo chiamano Roadhouse Grill, e in pochi anni il marchio diventa così forte da diventare una catena con sedi in molte città degli Stati Uniti.
Dopo meno di dieci anni, il brand sbarca in Europa.
Ad occuparsi della gestione del marchio in Italia, ci pensa il Gruppo Cremonini, già forte dell’acquisizione di Montana, storico marchio produttore di carni italiane.La versione italiana di Roadhouse Grill apre così i battenti prima a Milano, e poi via via in altre città della penisola, affermandosi come una catena di ristorazione di alta qualità e dal servizio praticamente impeccabile, soprattutto rivolta a tutte le fasce d’età.
Roadhouse Grill diventa made in Italy
Fin qui tutto bene, qualcuno potrebbe pensare. Ma la crisi internazionale nella seconda metà degli anni 2000 mette in serio pericolo Roadhouse, che rischia il fallimento.
Il Gruppo Cremonini però nel 2012 acquisisce completamente il marchio, ridando linfa al progetto, mantenendo i valori e soprattutto l’alta qualità dei suoi prodotti e servizi. Anzi, se possibile il gruppo italiano fa anche di più, diventando negli anni titolare del marchio in 52 Paesi europei (compresi i Paesi dell’Est Europa).
Non solo: grazie al Gruppo Cremonini, Roadhouse è cresciuta e ha ampliato la propria mission sviluppando nuovi brand ispirati alla cucina messicana nel segmento del casual dining, come i marchi Calavera Restaurant (con servizio al tavolo) e Billy Tacos (con servizio rapido), che oggi contano complessivamente 70 locali.
Insomma, dal grande sogno americano, Roadhouse si è trasformata in una splendida favola all’italiana.
Il successo del marketing di Roadhouse
Dopo l’acquisizione italiana, il brand ha poi mantenuto in tutto e per tutto alcuni capisaldi che ne hanno fatto la fortuna durante l’espansione dei primi anni.
Ad esempio, tutti i punti ristoro della catena sono posizionati strategicamente: situati in prossimità di uscite autostradali e tangenziali di città medie e grandi, lungo grandi autostrade o all’interno di centri commerciali, i locali Roadhouse Grill hanno una notevole superficie e possono contenere da 130 a 250 persone sedute, oltre a disporre di moderne aree interattive per bambini che hanno contribuito a migliorare l’esperienza del ristorante per le famiglie.
Queste e altre iniziative vincenti come ad esempio la Roadhouse Card, con una community di oltre un milione e ottocentomila iscritti, hanno permesso al marchio di continuare ad affermarsi come uno dei migliori franchise di steakhouse d’Europa.
Il Digital out of home in prossimità dei punti ristoro
Proprio in virtù di queste operazioni strategiche volte a posizionarsi efficacemente in un certo settore, rivolgendosi ad un target allargato e presidiando luoghi specifici, il marchio si è servito dell’imponente circuito Digital out of home di Medya Network, presente nei principali centri commerciali d’Italia, investendo opportunamente su un mezzo innovativo e dal grande impatto.
In prossimità dei punti ristoro Roadhouse in selezionati centri commerciali è infatti stata trasmessa l’ultima campagna pubblicitaria del brand, che ha potuto contare su scenografici impianti LED digitali e soprattutto sull’innovativa tecnologia dei sensori Blimp, capaci di rilevare metriche precise sul target di riferimento, sulla base di valori determinanti come genere, età, tempo di esposizione al messaggio e altri ancora, nel completo rispetto della privacy.La potenza di queste informazioni è vero e proprio oro per i brand, che possono così fare affidamento su un network capillare e avanzato per pianificare campagne pubblicitarie sempre più precise, pertinenti e coinvolgenti.