DiariOOH di brand: come fece TIM a diventare la prima compagnia telefonica europea multimediale
Diresti mai che una compagnia telefonica nata nel settore idroelettrico potesse conquistare il primato di azienda europea multimediale nel campo delle telecomunicazioni?
Se parliamo di TIM, allora questa possibilità aumenta notevolmente.
Il colosso italiano delle telecomunicazioni ha subito un’evoluzione aziendale profondamente radicata nella Storia del nostro Paese, nelle sue lente evoluzioni politiche e sociali, ma che ha saputo anche guardare in anticipo alle innovazioni digitali, come vedremo successivamente.
La sua nascita si deve a un susseguirsi di unioni tra diverse realtà attive nell’imprenditoria dell’ancora giovane e frammentata Italia di fine XIX secolo. Se è vero che la prima telefonata fu effettuata nel 1877, si dovettero attendere addirittura quarant’anni per vedere nascere la prima compagnia telefonica italiana.
Nei primi anni del ‘900 infatti, diverse aziende italiane che si occupavano di interessi chimici o elettrici, come la SIP (Società Idroelettrica Piemonte) cominciarono a diversificare i loro prodotti e offrire servizi telefonici.
La rete telefonica di SIP unisce un intero Paese
Grazie al successo della compagnia, alla fine degli anni ’30 l’azienda creò la sua prima finanziaria, la STET, la quale vent’anni dopo prese il controllo di altre 5 compagnie telefoniche, fondendole poi nel 1964 in quella che sarà la SIP più longeva e conosciuta, la grande compagnia telefonica italiana.
L’assetto era quello di un’azienda nazionalizzata, e contribuì a mettere in comunicazione – non solo tecnicamente – un intero paese in continua mobilitazione e crescita.
Il vero grande step che fece passare la SIP da semplice operatore telefonico a conglomerato di telecomunicazioni internazionale, fu la fusione nel 1994 di SIP con altre società che costituirono così Telecom Italia.
Non solo, l’anno successivo Telecom Italia fondò TIM, società che si sarebbe occupata della telefonia mobile, a conferma della volontà di espandere le possibilità di mercato.
La via di TIM alle tecnologie multimediali
Con la nascita di TIM, Telecom Italia si posizionò sempre in prima linea nel riuscire ad anticipare gli sviluppi del settore della telefonia e non solo.
Grazie ai progressi in campo digital dei sistemi di comunicazione e messaggistica, come quello dell’SMS, TIM fu in grado di essere la prima compagnia europea ad offrire il servizio di messaggistica chiamato MMS.
L’MMS è il metodo standard per inviare messaggi che includono contenuti multimediali da e verso un telefono mobile, su una rete cellulare. Se oggi ritenere l’MMS come un servizio all’avanguardia potrebbe far sorridere, nei primi anni del 2000 questa innovazione non era così scontata, poiché anticipava lo sviluppo di quei supporti (come gli smartphone, ad esempio) che avrebbero di lì a poco stravolto il mercato della telefonia, e molto altro.
TIM si dimostrò quindi lungimirante e al passo coi tempi, e questa spinta verso le nuove tecnologie sembrò anche influenzare la comunicazione e il marketing dell’azienda, che fece seguire promozioni originali e brillanti a campagne ormai consolidate.
TIM e la comunicazione tra passato e futuro
Negli anni ’90 infatti l’allora Telecom (e prima SIP) si era distinta con una serie di spot di incredibile successo e dal tono comico, i quali avevano come protagonista un condannato alla fucilazione (interpretato dal comico Massimo Lopez) che grazie ad una lunghissima “ultima telefonata” riusciva a sfuggire al destino fatale.
La campagna, dalle atmosfere vicine alle produzioni di Carosello, prevedeva 13 spot che divennero 18 in totale, grazie all’enorme successo tra l’audience.
Questo successo accompagnò proprio il passaggio da Telecom a TIM, che negli anni a seguire si contraddistinse per strategie di marketing dal respiro futuristico, come dimostra l’ambizioso spot in bianco e nero con protagonista Mahatma Gandhi che trasmette il suo messaggio di pace a tutto il mondo tramite nuove tecnologie digital e streaming, tra webcam, smartphone e dispositivi multimediali.
Il digital signage e le campagne di TIM
E il connubio tra il marketing di TIM e il digital si è consolidato ancora di più nella seconda metà degli anni 2010, quando l’azienda ha promosso diverse campagne su impianti digital out-of-home, soprattutto nei suoi flasghip store all’avanguardia, o attraverso iniziative uniche come le Isole Digitali.
Grazie alla rete capillare di display all’interno e all’esterno dei centri commerciali di Medya Network, TIM è oggi in grado di raggiungere un numero altissimo di audience potenziale , come avvenuto per la sua più recente campagna DOOH.
Il colosso italiano delle telecomunicazioni ha potuto infatti contare su un network tecnologico innovativo e soprattutto trasparente, grazie al tracciamento dell’audience riportato dalla tecnologia BLIMP, completamente rispettosa della privacy e fondamentale per riportare metriche funzionali alla campagna.
L’ennesima operazione di successo per un brand che ha saputo connettere il nostro Paese al futuro e che continua a sposare iniziative trasversali, votate alla multimedialità e all’innovazione.