DiariOOH di Brand: quando Netflix vendeva cibo per cani
La storia di Netflix passa per momenti di grande lungimiranza e intuizioni pionieristiche, come quella del suo co-fondatore Reed Hastings, che ha intercettato in modo preciso un bisogno latente di -quasi- ogni consumatore: una libreria personale pressoché infinita di film e serie TV, da guardare dove quando e come si vuole.
Per ogni brand azzeccare il servizio o il prodotto che tutti desiderano, e poi posizionarsi sul mercato in modo memorabile, è il Sacro Graal, e nel suo settore Netflix è davvero arrivato prima di tutti gli altri, con originalità, innovazione e riconoscibilità.
Ma la sua storia sarebbe potuta andare molto diversamente.
L’intuizione che fa volare Netflix
L’inizio della storia del famoso sito di streaming comincia nel 1998. Reed Hastings era un imprenditore trentacinquenne che aveva appena venduto Pure, la sua software house, con profitti milionari.
Insieme a Marc Randolph, che vantava già ai tempi una brillante carriera come consulente e investitore nella Silicon Valley, aprirono la piattaforma netflix.com, dove si potevano noleggiare online film in formato DVD, che venivano consegnati a domicilio entro 3 giorni lavorativi.
Ad Hastings l’idea venne quando fu costretto a pagare 40 dollari di penale per aver restituito il film “Apollo 13” in ritardo. Questa intuizione tornerà utile un anno dopo: nel 1999 nasce il servizio in abbonamento, che permette ai clienti di noleggiare 3 DVD al mese, senza data di riconsegna e senza penali, una caratteristica che fa decollare il brand.
Come per tutte le leggende però, c’è sempre almeno un’altra versione della storia.
Netflix e una scelta che poteva cambiare il finale del suo film
Come racconta Randolph nel suo libro “That will Never work“, all’inizio quando il progetto era ancora al suo stadio embrionale, nessuno dei due founder sapeva dove sarebbe andato a parare.
Tra le idee che Randolph dice di aver presentato ad Hastings c’erano: articoli sportivi su misura, tavole da surf personalizzate, e… cibo per cani.
Con il senno di poi, è davvero incredibile pensare quale sarebbe stato il futuro di Netflix se i due avessero puntato su un prodotto diverso dal noleggio dei DVD.
Ma come per le storie del grande e piccolo schermo, il punto di svolta accade sempre ad un bivio, e per Netflix fare la scelta giusta ha significato ottenere un successo planetario che nel corso degli anni gli ha permesso di raggiungere oltre 221 milioni di abbonati in 190 paesi del Mondo.
Come fa marketing Netflix?
Grazie alla predisposizione ad intercettare nuovi bisogni e tendenze, il brand si è sempre distinto per operazioni di marketing singolari e anche memorabili.
Netflix non rinuncia ai mezzi di advertising tradizionale, ma gran parte della strategia comunicativa è portata avanti dal digital marketing.
Ad esempio presidia benissimo i social media, puntando sull’engagement: gli account pubblicano sondaggi per chiedere le opinioni degli utenti, pubblicano la lista dei contenuti disponibili prossimamente sulla piattaforma chiedendo pareri, condividono video backstage o interviste degli attori, specialmente se sono produzioni originali, e utilizzano meme.
E grazie ai suoi prodotti spettacolari, il brand si lancia spesso in campagne innovative di Digital Out of Home. Abbiamo già raccontato dei billboard 3D nelle piazze più celebri delle grandi metropoli mondiali.
Ma oltre a questo, Netflix non disdegna le collaborazioni, come quella con Ringo per la “Stranger Things Limited Edition”: un’edizione limitata dei biscotti Ringo ispirata alla famosa serie Tv originale del colosso dello streaming. Una collaborazione che è stata pubblicizzata con una campagna in DOOH 3D sugli schermi digitali di Medya Network, all’interno dei centri commerciali di tutta Italia.
L’iniziativa commerciale fa il bis con la precedente campagna in DOOH 3D sempre di Ringo insieme a Sony Playstation®, andata in onda nella scorsa primavera, e vincitrice del prestigioso Press, Outdoor & Promotion Key Award per la categoria Maxi LED 3D.
La nuova promo è on air fino al 20 novembre, e permetterà ai due brand di offrire un contenuto spettacolare e coinvolgente ai visitatori dei centri commerciali, potendo anche contare su un sistema di rilevazione dei dati affidabile e sicura grazie ai sensori Blimp installati su tutti i device, e all’analisi dati di MyTraffic. Un’opportunità perfetta per quantificare gli investimenti pubblicitari nel pieno rispetto della privacy dell’audience.
Netflix non perde quindi mai l’occasione di stupire con colpi di scena e novità spettacolari, proprio come le storie che fanno emozionare i suoi spettatori.